Lavoro nel mondo della comunicazione digitale dal 2013 e dal 2021 sono orgogliosamente una freelance. Dopo diversi anni in una agenzia di comunicazione dove ero sottopagata e a rischio burn out ogni maggio, ho deciso che la partita iva era l’unico modo possibile per me per poter dare il giusto valore al mio lavoro e poterlo fare con i miei tempi: in modo misurato, senza smarginarmi tutta.  

Prima sono stata una tata, un’aspirante giardiniera del Comune di Roma, la responsabile di botteghino di un teatro, un’archivista di fotografie teatrali, un’operatrice di call center, un’attrice e drammaturga amatoriale. Ogni lavoro mi ha trasformata nella persona che sono oggi, ma ho imparato molto anche dalle cadute e dai fallimenti.

Mi è successo anche da pochissimo: dopo tre anni di partita iva vissuti con serenità e gioie lavorative, sono rovinosamente inciampata. La prima collaborazione, quella che aveva dato il via a tutto, si è chiusa in maniera inaspettata. E io che sono abituata a cadere da sempre, che ho sempre visto nelle cadute e nei muri in faccia una nuova possibilità, un modo per iniziare ancora una volta, mi sono accartocciata su me stessa e non mi sono mossa: sono rimasta a terra e come se avessi sbattuto la testa mi sono dimenticata di tutto quello che avevo fatto in questi anni di lavoro freelance, tutti gli obiettivi raggiunti, le consapevolezze conquistate, le insicurezze sconfitte. All’improvviso è come se mi fossi resettata. Mi sono fatta vuoto: paura, ansia e vergogna ne hanno approfittato e io le ho lasciate fare.

Poi sono riuscita a scrollarmele di dosso, e ho ribaltato la situazione: l’ho vista come un’opportunità, come un nuovo inizio. In fin dei conti agenda libera voleva dire più tempo per me. E così, ho ripreso in mano le liste delle cose da fare, messe da parte per colpa del troppo lavoro, e mi sono messa sotto, facendo le ore piccole e ora ho finalmente aperto la mia Clinica digital tutta mia, un pronto soccorso per chi vorrebbe tanto comunicare online ma non sa dove mettere le mani. 

Ti racconto cosa c’è dietro a un’idea

A volte ci sono dei tarli che ti rosicchiano, delle fisse che tornano a distanza di anni perfino, e non ti lasciano in pace fino a quando non gli dai retta. Altre volte ci sono quaderni, liste, schemi per fare in modo che tutto sia perfetto. Delle altre ancora ci sono muri su cui sbattere. E poi, a volte, può capitare che stiano nello sguardo e nelle parole di chi ti osserva e ascolta da tempo. Sono persone che sanno prima di te. 

Lavoro con Valentina Aversano dal 2021, appena abbiamo aperto la partita iva, e condividendo i primi clienti. Nel corso di questi anni abbiamo lavorato insieme per diversi progetti. Ci capita spesso, quindi, di confrontarci sul nostro lavoro. Una volta, a marzo 2023, mentre cercavo di spiegarle come il mio lavoro stava man mano cambiando e di come molti tasselli non riuscissero a incastrarsi gli uni con gli altri, ha tirato fuori una delle sue solite e spiazzanti metafore: “devi vederti come una dottoressa che cura la comunicazione dei suoi pazienti, a 360 gradi”. 

Mi è sembrata una follia e allo stesso tempo una cosa molto sensata. Ne abbiamo parlato per giorni. Mi ha mandato immagini tratte da libri.
Ha iniziato a chiamarmi Dottoressa Fadda. E io ho iniziato a pensarci, a prendere appunti, a disegnare i miei nuovi oggetti di scena, e a scrivere e inviare preventivi come se fossero vere ricette mediche. A settembre le ho chiesto una consulenza perché avevo bisogno di aiuto per dare gambe a questa idea. Rispondere alle sue domande è stato come scalare una montagna ma arrivata in cima mi sono vista davvero, senza zone d’ombra.

Dietro alle idee e al lavoro di Valentina non c’è magia, ma sudore e dedizione, lampi e luci, il fare e il disfare e di nuovo il fare. Chiederle una consulenza é stata la cosa più sensata che abbia mai fatto nella mia vita lavorativa, perché adesso c’è finalmente la Clinica digital della Dottoressa Fadda: un sito rinnovato che rispecchia la persona e la professionista che sono diventata, e tutti i nuovi servizi che posso offrire a chi vuole comunicare il suo progetto ma non sa dove mettere le mani.

Fatti un giro, fammi sapere che ne pensi e scrivimi se vuoi collaborare con me.