Eccomi di ritorno per la terza puntata di Illustrami, la serie di interviste che mette sotto torchio (in maniera gentile e sempre educata, eh) le illustratrici che seguo e adoro, per conoscerne segreti, manie, fissazioni e curiosità varie. Se le prime due puntate avevano come protagoniste una antropologa e una archeologa che la vita aveva poi trasformato in illustratrici, la protagonista di oggi nasce illustratrice, o quasi.

Vi presento Alessandra Santelli: ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Brera e alla Scuola Internazionale di Comics di Reggio Emilia, fa libri, fa ritratti, fa disegni per se stessa, ha uno studio di illustrazione a Piacenza insieme alla collega Giulia Pintus, e un cane di nome Ziggy.

Il suo è uno stile che definirei etereo. Amo tantissimo le palette colori che usa, il suo tratto ma soprattutto adoro che Alessandra riesca a dare forma e colore a molti di quei scombussolamenti dell’anima che spesso ci affliggono, confondono. So bene che un disegno non è in grado di risolverci e guarirci, ma sono certa che davanti a certi disegni alcuni problemi possano alleggerirsi, essere nebulizzati. Ecco perché dico che il suo è uno stile etereo: a me è capitato spesso di guardare un suo disegno e di sentirmi più leggera in una di quelle giornate no. E devo ringraziarla per questo.

Andiamo a conoscerla!

Hai sempre voluto essere un’illustratrice?

Quando da piccola mi chiedevano cosa avessi voluto fare da grande, la mia risposta era ‘andare a dipingere sotto i ponti a Parigi’. Poi alle elementari ho iniziato a notare che ai libri di testo secondo me mancavano alcune figure, e le aggiungevo dove ritenevo opportuno. Da lí penso di aver iniziato a scegliere una strada.

Quale lavoro, progetto ti ha fatto dire “ok, sono un’illustratrice”?

Il primo libro che ho pubblicato con Barometz edizioni. Si chiama Un fiore ed è stato il mio primo progetto, scritto e illustrato interamente da me, in cui ho creduto tantissimo.

Di solito questo è un lavoro in solitaria. Ma il tuo no e il motivo si chiama Foglie al vento: dicci di più!

Per fortuna, aggiungerei! Foglie al vento é nato con l’idea di essere una sorta di coworking per me e Giulia, uno spazio in cui ognuna poteva confrontarsi con l’altra e chiedere pareri riguardo ai progetti in corso. Poi é diventato tutt’altro, una bellissima creatura a quattro mani che mi occupa tutte le giornate.

Che effetto ti fa guardare i primi lavori?

Lo stesso effetto che mi fa guardare un lavoro dopo qualche ora che l’ho concluso: non mi piace più 🙂 poi in realtà dipende: alcuni mi fanno tenerezza, ad altri sono tanto affezionata, ma ho un processo stilistico così tanto in movimento che viaggia alla velocità della luce e mi porta a cambiare gusti molto in fretta.

© Alessandra Santelli

Se potessi tornare indietro nel tempo che consiglio ti daresti?

Buttati!

Solitamente dove disegni? Riti, abitudini, posizioni, soundtrack?

A casa sul tavolo della cucina (anche se avrei una camera apposta), tutta appallottolata sulla sedia in posizioni improbabili, poi mi lamento che mi fa male la schiena. Soundtrack: indie folk o qualche podcast.

Cosa ti ispira?

Le mie emozioni e gli eventi esterni. Sono una persona estremamente emotiva e uso l’illustrazione per alleggerirmi un po’ dal peso di alcuni pensieri.

Le tue tecniche preferite

Di solito lavoro in digitale, ma ho scoperto che quando viaggio mi piace usare i pantoni e i pastelli senza nessuna traccia a matita sotto, così di getto buona la prima.

© Alessandra Santelli

Una cosa che vorresti disegnare ma che non hai il coraggio di disegnare

Cani e gatti, ogni tanto mi tocca disegnarli ma sono sempre molto in imbarazzo.

Un esercizio che usi per fare bu! al foglio bianco

Lo scarabocchio completamente a caso e parto da quella forma per farla diventare altro.

3 libri che ti hanno cambiato la vita

La schiuma dei giorni di Boris Vian
Cambiare l’acqua ai fiori di Valérie Perrin
La metamorfosi di Franz Kafka

3 illustratrici/illustratori che dobbiamo seguire

Carson Ellis, Julia Sarda e Beatrice Cerocchi

Una cosa che desideri fare ma che non hai ancora detto ad alta voce

Trasferirmi al mare, ma questa cosa ha già un suo tempo.

C’è una domanda che non ti ho fatto e che invece vorresti tantissimo che ti facessi ?

È vero che a fare il lavoro che ami sembra di non lavorare mai? No, anzi, totalmente l’opposto!

Chi ti piacerebbe vedere intervistatǝ dopo di te? E cosa gli/le chiederesti?

Beatrice Cerocchi, mi incuriosisce molto il suo processo creativo.

Arrivano gli alieni sulla Terra: la prima cosa che dici è…

Io farei inversione a U

Kit digital per seguire Alessandra

Qui il sito con tutti i suoi meravigliosi lavori

il suo profilo Instagram

Se volete un souvenir made Alessandra qui

Se poi siete curiosз di vedere i lavori di Foglie al vento potete guardare qui